IL PERCORSO E LE STATUE
LE DODICI
FATICHE
Durante il percorso si vive un’atmosfera unica, resa tale dall’incanto delle luci riflesse sul marmo bianco esaltato dalla naturalezza del verde dei giardini e dal racconto di una voce guida che trascende spazio e tempo. Il Parco contribuisce ad esaltare una Calabria discendente dalla civiltà greca, gremita di ricchezze archeologiche giunte a noi dall’età ellenistica e romana, come i Bronzi di Riace per esempio.
Fra gli elementi di continuità̀ con i canoni estetici e concettuali della Grecia classica, Il Parco di Ercole propone un richiamo all’implicito concetto greco di “kalokagathìa”, letteralmente “bellezza-bontà”: bellezza psicofisica che diletta lo sguardo e fonte di ispirazione morale. Il mito si fa allegoria della vita. Ogni fatica di Ercole svela una tappa di un cammino metaforico in cui forza, resilienza e sapienza figurano come elementi essenziali per la crescita dell’individuo. Questi tratti dell’esperienza umana formano il ternario delle Luci che rischiarano ogni esistenza votata al bene, conducendola all’apoteosi suprema del bene e all’immortalità di un gesto solidale.
Grazie alla Fondazione, tra i giardini del Parco, l’arte e il turismo si cingono di solidarietà cosicché il complesso artistico possa essere considerato, da chiunque lo visiti, tra i tesori di una Calabria naturalmente e culturalmente incontaminata. Il tutto vuole divenire parte di un tesoro inestimabile che, grazie alla Fondazione, lega l’arte e il turismo alla profondità dei significati dell’esistenza e alla solidarietà.