SECONDA FATICA

L’UCCISIONE DELL’IMMORTALE IDRA DI LERNA

SECONDA
fatica

Allevata da Giunone in prospettiva delle fatiche ordinate a Ercole, l’Idra di Lerna aveva le fattezze di un terribile serpente a più teste. Figlia di Tifone ed Echidna, la creatura spargeva dalle sue gole un fiato pestilenziale che era in grado di uccidere chiunque le si accostasse. L’orribile mostro incombeva sui raccolti e gli armenti del territorio e per annientarla Ercole fece uso di dardi infuocati.

Si racconta che in tale opera fosse stato sostenuto dal nipote Iolao, figlio di suo fratello Ificle. Infatti, giacché ciascuna testa della creatura appena mozzata rispuntava, Ercole pregò Iolao di appiccare il fuoco nella boscaglia tutt’intorno e di cauterizzare con i carboni incandescenti la ferita, rendendo così impossibile alla testa di risorgere.

Alla fine l’eroe fendé il capo posto al centro, che si considerava indistruttibile, e lo seppellì posandovi sopra un gigantesco macigno. Ercole, quindi, bagnò le sue frecce nel sangue velenoso della terribile creatura.